Il monumento equestre al Gattamelata a Padova è una delle opere più significative dell’arte rinascimentale italiana. Fu prima opera padovana di Donatello, commissionata dalla vedova Giacoma della Leonessa, fu eretta in onore del condottiero della Repubblica di Venezia Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, risale al periodo tra il 1446 e il 1453. È collocata nella piazza antistante la Pontificia Basilica Minore di Sant’Antonio di Padova e misura 340×390 cm, con lo zoccolo di base di 780×410 cm. Si tratta della prima statua equestre di grandi dimensioni fusa dai tempi dell’antichità ed una delle prime opere scultoree dell’epoca moderna svincolate da un’integrazione architettonica, come ad esempio il sottostare in una nicchia.
La campagna di rilievo per il monumento equestre è stata promossa dalla Delegazione Pontificia per la Basilica di S. Antonio di Padova per indagare approfonditamente le criticità conservative della scultura bronzea. Il rilievo digitale finalizzato alla documentazione sullo stato di fatto del monumento è stato realizzato mediante tecniche di scansione laser scanner e fotogrammetriche non invasive, che hanno permesso di acquisire un modello tridimensionale della scultura. La strumentazione laser scanner nella fase di acquisizione dei dati registra e colloca nello spazio digitale milioni di punti attraverso una serie di scansioni creando così una nuvola di punti tridimensionale della scultura che rappresenta fedelmente la superficie dell’oggetto.
Successivamente avviene la conversione della nuvola di punti tridimensionale in mesh ovvero in un reticolo formato da vertici, spigoli e facce triangolari che definiscono l’oggetto nello spazio. La qualità della mesh dipende dalla densità dei punti della nuvola dalla loro distribuzione nello spazio e dalla precisione del sistema di rilevamento laser scanner utilizzato per acquisire i dati.
La mesh ottenuta viene successivamente arricchita con il dato cromatico e materico mediante l’applicazione di una texture. Il processo di texturizzazione si basa sulla proiezione delle fotografie scattate in fase di acquisizione sul modello tridimensionale. Nel software predisposto queste vengono collocate nell’esatto punto di scatto rispetto al monumento per generare una mappa di colore 2D che si adatti alla sua geometria 3D. Una volta conclusa questa fase il modello sarà un’effettiva copia digitale dell’opera scultorea al momento del rilievo.
In generale i modelli digitali di sculture possono avere diversi scopi:
- per la realizzazione di repliche in scala o in dimensioni reali dell’opera d’arte;
- per l’analisi della struttura e le indagini dello stato di degrado tracciabili direttamente sul modello tridimensionale;
- per la conservazione ed il restauro;
- per l’esposizione e fruizione digitale interattiva come visite virtuali tour interattivi e realtà aumentata.