La villa medicea di Cerreto Guidi è una residenza nobiliare situata nel centro storico di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze. Le ville medicee sono dei complessi architettonici rurali venuti in possesso in vari modi alla famiglia dei Medici fra il XV ed il XVII secolo nei dintorni di Firenze ed in generale in Toscana. Oltre che luoghi di riposo e svago, rappresentavano la “reggia” estiva sui territori amministrati dai Medici e il centro delle attività economiche agricole dell’area in cui si trovavano. Nello specifico la villa di Cerreto Guidi venne realizzata per ordine del duca Cosimo I de’ Medici quale sua personale residenza di caccia.
La villa sorge in posizione dominante su un poggio, la sua costruzione fu eretta sulle rovine della Rocca dei conti Guidi e della seconda cerchia di mura e fu condotta tra il 1564 ed il 1566. A Bernardo Buontalenti è riferita l’ideazione delle rampe d’accesso “a scalera”, denominate “ponti medicei”, che costituiscono la caratteristica saliente della villa. Presentano alcune aperture, un tempo di accesso alle scuderie poste al di sotto del grande piazzale, disegnando quel basamento che svolge la funzione di supporto naturale del terreno, quale innalzamento del piano prospettico, secondo un modulo adottato dallo stesso Buontalenti in altri edifici.
La villa deve in parte la sua fama alla tragica vicenda di Isabella de’ Medici, prediletta di Cosimo I e di Eleonora di Toledo, morta assassinata su ordine del marito il duca Paolo Giordano Orsini nel 1576. La villa ricevette un assetto più̀ residenziale intorno al 1671 quando passò al cardinale Leopoldo de’ Medici. Nel 1780 gli Asburgo-Lorena alienarono la villa e dopo vari passaggi di proprietà pervenne ai marchesi Geddes da Filicaia. Acquistata nel 1966 da Galliano Boldrini che destinandola a museo la donò poi nel 1969 allo stato Italiano.
È stato svolto il rilievo dell’intera area che ospita al suo interno: la Villa Medicea con giardino all’italiana, la Pieve di S.Leonardo, il fabbricato magazzino, il fabbricato fattoria, le cantine vinicole, l’attuale e la ex proloco, le ex stalle ora adibite ad area museale. Il rilievo realizzato si è posto alla base per la valutazione di vulnerabilità sismica curata dallo Studio Comes. Sono stati restituiti gli elaborati 2d con ortofoto comprensivi di piante, prospetti e sezioni e di tutti gli edifici del complesso con una risoluzione di 1:50.